Per non perderne traccia trascrivo integralmente un commento che ho lasciato sul blog di Miguel Martinez.
Indico il permalink del post che avevo commentato.
Ho riportato il commento senza rielaborarlo perche' ritengo piu' utile leggere tutta la sequenza di commenti e, in generale, tutto il
blog di Miguel e il suo
sito. Spero che siate curiosi, indifferentemente dalle vostre idee.
Il link e'
Il Volto di Qana (XXXV e fine)Il mio commento di seguito:
Upuaut, il fascismo non intaccava il normale modo di vivere.
I resoconti dei miei genitori, nati nel 1920 e nel 1925, e di tutta la mia famiglia, sono esplicativi.
Il problema era la poverta'.
Il fascismo e' noto per la sua prosopopea ma molti poveri lo vedevano come un mezzo per elevarsi, per rendere grande l'Italia.
Questo funzionava attraverso l'illusione di far parte di una grande disegno, ognuno nel suo ruolo, ridicolo ma pur sempre un ruolo.
Questo non e' poco considerando la situazione dell'epoca.
Da quei racconti ho sviluppato la convinzione che la democrazia, nell'accezione moderna e nell'accezione piu' nobile, sia una forma di governo per nazioni colte, stabili, culturalmente equilibrate.
Cosa che l'Italia non era ne' nel 1922 ne' 1939.
Il fascismo avrebbe potuto avere ancora seguito e successo.
Fu affossato da uomini incapaci di gestire quello che era stato loro consegnato, controvoglia e fuori da ogni logica democratica.
Considerazione OT Chi vuole trovare un parallelismo di incapacita' con l'esperienza del governo Berlusconi e' in mia compagnia. E' piu' grave e disonorevole che una tale massa di incapaci abbia governato per scelta democratica ma questo e' un altro discorso.
Fine considerazione OT
Insomma, gli stupidi si rovinano sempre da soli.
Dall'altra parte la massa dei governati, durante il ventennio, non era in grado di vedere i vantaggi e gli svantaggi di una forma di governo alternativo.
Questo succedeva per ignoranza, per neghittosita', per comodo.
Solo di fronte alla guerra ci fu una reazione, altro che soffocamento delle opinioni interne.
Quelle che c'erano non sarebbero comunque state in grado di modificare nel breve periodo la situazione politica.
Molte persone trovano queste mie opinioni denigratorie nei confronti degli italiani; non e' mia intenzione, ho semplicemente sentito molti racconti sulla fame e sull'ignoranza.
La degenerazione del regime fascista, la ricerca di una identita' ariana "all'amatriciana" deriva da quella incapacita' di cui si parlava prima, dalla necessita' di alzare la posta.
Anche qui vedo un parallelismo contemporaneo con l'atteggiamento sempre piu' della dirigenza leghista piu' retriva, con il distacco di una buona parte della base stanca di farneticazioni.
La tolleranza degli stati europei verso il fascismo derivava forse dalla scarsa volonta' di aprire un fronte ulteriore.
Gia' la Germania di Hitler dava preoccupazioni qualitativamente e quantitativamente piu' gravi, sottaciute ma presenti.
Inoltre non ho mai ritenuto la Gran Bretagna e la Francia ante seconda guerra mondiale degli esempi compiuti di democrazia e rispetto, intenzionati a dar lezioni a chiunque.
Intenzionati a difendere i propri interessi si' ma niente altro.
Miguel, visto che Ritvan e' in ferie sembra che abbia preso il suo posto nel darti sulla voce.
Al di la' degli scherzi: leggere te e leggere Blondet e' completamente diverso da un punto di vista qualitativo: a tuo vantaggio.
Io sono disturbato da chi e' ossessivo, come ha scritto Franz.
La tua elaborazione della teoria del dominio e' fornisce una rappresentazione molto piu' corretta dell'attuale situazione geopolitica.
Questo senza dover ricorrere a espressioni che mi sembrano utili solo a gratificare chi le scrive.
By the way, tu Miguel sei molto, molto piu' incisivo ed efficiente di Blondet nonostante il tuo lavoro principale.
Invece non sono d'accordo sulle implicazioni generali della tua risposta a me: molte teorie enunciate da paranoici estremi hanno una logica inattaccabile pur partendo da premesse false.
Puntualizzo che qui non sto dando un giudizio sulla teoria di Blondet; sto facendo un discorso piu' generale.
Franz, il leit motiv degli "ebrei" nei posti di comando puo' sembrare antisemita a chi si indispone di fronte a qualsiasi critica. C'e' un motivo storico per la presenza di persone di origine ebraica nei ruoli di comando dell'economia.
Questa presenza non implica necessariamente un sostegno a Israele. L'identita' ebraica, anche se dimenticata o non piu' sentita, puo' essere usata come elemento rafforzativo a un progetto di carattere economico piu' generale.
Torniamo qui al discorso del dominio e dei suoi fautori accomunati dal fine di raggiungere il potere, dall'appartenenza all'oligarchia dei dominanti come elemento identitario.
Vi dico una cosa: se esistesse la macchina del tempo la userei per un fine personale.
Vorrei solo vedere dieci-quindici anni nel futuro per vedere come verra' gestito l'ingresso a pieno titolo della Cina o dell'India, o di tutti i due gli stati, nel gruppo delle potenze economiche.
Stefano Calzetti